La medicina delle differenze

Storie di donne uomini e discriminazioni

Autrice, Curatrice:

Saggistica, Storia e memorie

Il giusto approccio di studio in ogni disciplina, il più onnicomprensivo, non è quello incardinato sul concetto di uguaglianza, ma, piuttosto, su quello di equità. E finché continueremo a basare le no-stre riflessioni su un generico concetto di ugua-glianza fine a se stesso, continueremo a commette-re errori grossolani. Dalle sue origini, la medici-na ha sempre avuto un’impostazione androcentri-ca, relegando gli interessi per la salute femminile ai soli aspetti specifici correlati alla riproduzione. Dagli anni Novanta in poi, invece, la medicina tradizionale ha subito una profonda evoluzione, con un approccio innovativo mirato a studiare l’impatto del genere sulla fisiologia, sulla fisiopa-tologia e sulle caratteristiche cliniche delle malat-tie. In medicina, quindi, nella sperimentazione farmacologica e nella ricerca, il tema delle diffe-renze di genere è storia recentissima. Gli uomini e le donne, pur essendo soggetti alle stesse patologie, presentano sintomi, progressione di malattie e ri-sposta ai trattamenti molto diversi tra loro. Da qui la necessità di porre particolare attenzione allo studio del genere, inserendo questa “nuova” dimensione della medicina in tutte le aree specia-listiche.

di Silvia De Francia

A cura di Cinzia Ballesio

Prefazione di Alessandra Carè

Contributi di Cinzia Ballesio, Sergio Foà e Tullia Penna

 

Sembra naturale che donne e uomini, in parte diversi per anatomia e fisiologia, siano oggetto di cure specifiche quando si ammalano. E invece fino alla fine del ‘900 non è stato così. La farmacologia e la medicina di genere sono una novità e c’è ancora molto da fare. Queste pagine propongono informazioni e riflessioni scientifiche, storiche e giuridiche dando vita ad un interessante e godibile saggio sul lungo percorso verso l’equità della cura. La lettura è integrata da una galleria di ritratti di donne, spesso sconosciute: protagoniste passate e presenti della storia della medicina.

Per secoli il ruolo della donna è stato relegato a quello di moglie e madre, un limite che in ambito clinico ha condotto a focalizzare l’attenzione solo sui problemi relativi alla funzionalità riproduttiva. Tutto il resto è stato sempre ritenuto curabile attraverso studi condotti sugli uomini.

Da Ippocrate a Platone, da Galeno a Vesalio e, incredibilmente fino alla fine del secolo scorso, la donna è stata considerata un uomo di dimensioni inferiori e quindi non meritevole di attenzione specifica. Ma gli uomini e le donne non presentano sintomi identici di malattia e non possono assumere i medesimi farmaci con la stessa sicurezza. Il cuore della donna si ammala diversamente dal cuore dell’uomo, i polmoni hanno una minor capacità respiratoria e il cervello produce sostanze in quantità differenti.

Uomo, donna, transgender. La medicina e il diritto si stanno adeguando anche se lentamente per garantire a ciascuno un trattamento equo, ossia tarato sui dati soggettivi che ciascun individuo porta con sé dalla nascita. Un primo approccio in Italia nasce nel 2016, si concretizza nella legge 3/2018 ed entra in vigore con il Piano per l’applicazione della medicina di genere nel 2019. Molta strada è ancora da fare, a partire dalla divulgazione delle informazioni, oggi scarsa e molto specialistica: un percorso al quale questo libro vuole dare il suo contributo.

contributo.

Anno edizione

2020

In commercio dal

15/07/2020

Anno edizione

2020

In commercio dal

15/07/2020

Pagine

192

EAN

9788866083733

Pagine

192

EAN

9788866083733

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