Sigillo?
È la pena del sigillo del tempo
ciò che cammina in ogni volto incerto...
Fuga al deserto che verrà domani?
È nei richiami?... O nei bisogni?
O funziona di pena in pena l’ora
fuggendo da ogni altrove nella scena
che scompone e trabocca a distruzione.
No ! Bellezza profonda nel sigillo sia
solo in mani colme d’amore e poesia.
La nuova raccolta poetica di Lia Cucconi, Oltre il silenzio, è al contempo canto e meditazione religiosa sulle ragioni dell’esistere, tra vuoto e memoria, nel segno di un inesausto interrogarsi “nel chiuso limite d’essere umano” per trovare il balenio dell’illusione, l’accensione della passione, la consolazione della bellezza.
Grande protagonista di queste liriche è il tempo, inteso non come Krónos, cioè mera successione sequenziale, bensì come Kairós, spazio dove accade qualcosa di decisivo e forse irripetibile, di cui solo la scrittura sa cogliere la mirabile suggestione e lo struggente insegnamento.