Essere stati

Autore:

Narrativa, Narrativa, Altre/Storie, Altre/Storie, Romanzi

«Cosa fa una donna come te in questo posto?» aggiunse Januš. «Sto con mia figlia. Faccio passeggiate. Ora insegno ai bambini, e leggo molti libri. Ci sono prati, alberi, animali, gente normale. È un posto meraviglioso, con un paesaggio meraviglioso, visto dall’alto». «Ti piace?». «È un rifugio. Non c’è urgenza di fare nulla. Mi concedo del tempo…». «Ti immagino d’inverno, nel silenzio e nel freddo. Cosa fate da sole in quelle sere?» […] «Mi piace stare con te – disse Cecilia, – mi piacerebbe starci ancora, ma...». Lasciò la frase in sospeso, osservando A. che si spostava nel punto più riparato dalla tettoia. «Rinunciare a tutto è un sollievo – proseguì. – […] non essere parte di nulla. Essere definitivamente neutri. Niente che disturba. Sopravvivere. Sparire. Far scivolare il tempo senza nulla da fare. È una bella sensazione, quella che non ci sia più nulla da fare, che tutto sia già stato fatto. Magari malinconica […] Quel poco che c’è da dire e da fare posso farlo qui». «Ti escludi». «Senza rimpianti. E non mi interessa tornare. Non ho ambizioni». «Neanche per tua figlia? Stai decidendo per lei. E io?» […] «Voglio vivere nel presente […] voglio essere il presente […] Non c’è altro. Né il passato, solo illusioni e fantasmi, né il futuro, con la sua futile casualità e la sua... inaccessibilità».

Una crisi globale ha spopolato le grandi metropoli. Per proteggersi dall’ostilità di un mondo privo di risorse e dalle sofferenze dei legami umani, Cecilia cerca rifugio con la figlia in un paese di montagna, dove sembra che nulla possa ancora accadere a modificare lo scorrere lento dei giorni.

Cecilia ha trent’anni e una figlia appena nata. Vive nel prossimo futuro in una grande città quasi deserta e regredita. Non ha legami, ed è in cerca di un luogo nel quale isolarsi e trovare rifugio da un mondo diventato inospitale. Decide infine di abbandonare la sua casa e trasferirsi con la figlia a Cascine, il paese di mezza montagna della sua infanzia.

In quest’oasi di quiete assoluta, dove la vita è osservata dall’alto e i bambini rappresentano un’entità incorrotta da preservare, il rapporto fra Cecilia e la figlia che cresce si sviluppa attraverso l’amicizia con Neva, l’incontro con Januš, il confronto con padre Zefferino, il riconoscimento della propria vulnerabilità.

Il susseguirsi delle stagioni, fa da sfondo al fascino e al mistero di una vita elementare, sebbene disagiata e priva di aspettative, nella quale tutto sembra essere già stato e ora non rimane che affrontare le incombenze dei bisogni primari.

Il lento dipanarsi delle vicende è sincronizzato con il ritmo di una scrittura volutamente attenta ai dettagli della quotidianità, e trova il suo svolgimento in un luogo in cui il tempo è rallentato, il passato non esiste più e il futuro non ha importanza. Forse.

Anno edizione

2018

In commercio dal

15/02/2018

Anno edizione

2018

In commercio dal

15/02/2018

Pagine

240

EAN

9788866082704

Pagine

240

EAN

9788866082704

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