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Saggistica, Storia e memorie
Quasi ottomila le allieve “grandi, mezzane e piccolacce” e circa settecento donne tra personale direttivo, insegnanti e assistenti, le “Si” e le “Sa”, come venivano chiamate in base all’età e all’importanza del ruolo, hanno attraversato la storia dell’istituto e tra queste personaggi prevalentemente sconosciuti, le cui vicende integrano la comprensione e la ricostruzione della vita del collegio e offrono spunti interessanti per una lettura della realtà femminile del periodo. La nascita dell’Istituto nazionale per le Figlie dei Militari di Torino è da collocarsi in un contesto di grande fermento ideologico e politico, dove le donne, con posizioni e atteggiamenti differenti e talvolta contrapposti, iniziano un percorso di ridefinizione della loro identità e di emancipazione che, in questo particolare momento della storia italiana, diventa uno dei possibili punti di forza dell’unità nazionale.
Le figlie dei militari
Cinzia Ballesio ricuce una storia in parte dimenticata, quella dell’Istituto nazionale per le Figlie dei Militari di Torino, una scuola laica e innovativa, punto di riferimento per l’educazione femminile a cavallo fra Ottocento e Novecento.
L’Istituto Nazionale per le Figlie dei Militari è stata un’istituzione scolastica nata nel ricco contesto culturale della Torino post-unitaria, un’eccellenza fra i collegi femminili, in grado di competere con il più famoso Poggio Imperiale di Firenze. Legato a uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di storia della città di Torino, la Villa della Regina, dove, dopo la donazione dell’edificio da parte di Vittorio Emanuele II nel 1865, l’istituzione avrà la sua sede principale dal 1869 fino ai bombardamenti dell’inverno 1942.
Nata dall’iniziativa della marchesa Maria Luisa del Carretto, l’idea dell’Istituto per le Figlie dei Militari viene sostenuta da una serie di personaggi di spicco del periodo, tra cui quel Massimo d’Azeglio a cui è attribuita la frase “fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”. E proprio per “fare” i futuri italiani e dar loro “degne madri”, si vuole creare una “scuola di civile e morale educazione per le venture generazioni”.
Cinzia Ballesio ricuce con sensibilità storica tutti i pezzi di un’istituzione quasi dimenticata, ricostruita sulla base di una ricca quanto dispersiva documentazione archivistica, integrata con le testimonianze delle ex allieve intervistate, dove la memoria si mescola con i fatti, creando storie nella Storia: donne, scuola e società, un fitto intreccio in un universo ricchissimo e poco indagato.
Anno edizione
2017
In commercio dal
15/10/2017
Anno edizione
2017
In commercio dal
15/10/2017
Pagine
232
EAN
9788866082645
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EAN
9788866082645
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