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Saggistica, Arte e umanità
Il concetto di “bellezza” nell’arte africana è di difficile definizione. Per il mondo occidentale la bellezza è spesso legata al naturalismo, alla raffinatezza, alla delicatezza dell’esecuzione scultorea da parte dell’artista. Oppure, la bellezza può coincidere con l’originalità della composizione dei volumi e delle forme e quindi con l’astrattismo. Sicuramente, comunque, per l’Occidente la bellezza è legata a gusti e valutazioni che mutano rapidamente nel tempo, legati a una visione del mondo espressione di correnti artistiche, di movimenti culturali e di un life style in continua e rapida evoluzione. Pertanto, si è passati dalla passione collezionistica per le opere “cubiste” dei Bamana, Dogon e We a quella per le opere naturalistiche come quelle dei Baoulé, Yaouré e Kongo. Per i popoli africani, invece, la “bellezza” coincide con l’“efficacia” della scultura nell’ottenere lo scopo magico-religioso per cui è stata creata. Dunque l’opera non viene mai realizzata con una finalità estetica pura. […] Esiste comunque un piano comune, dove Occidente e Africa potrebbero trovare un punto di incontro sul difficile concetto di “bellezza”: si tratta della “forza interiore” dell’opera, la capacità della scultura di trasmettere “energia vitale”.
Mama Africa
Un viaggio estetico e antropologico nell’arte africana, alla scoperta della maternità, concetto ispiratore di opere scultoree di grande originalità.
In tutte le civiltà l’evento della maternità è sacralizzato, spesso divinizzato fino a diventare metafora della genesi. La ricerca di Bruno Albertino e di Anna Alberghina muove dal tema scultoreo della maternità, conducendo il lettore in un viaggio esplorativo attraverso l’Africa subsahariana e occidentale, fino alle aree più inaccessibili di quella centro-equatoriale. In rassegna, le opere più geometriche, cubiste dei popoli Dogon e Bamana del Mali e quelle estremamente naturalistiche dei Baoulé, dei Dan e degli Attié della Costa d’Avorio e della Liberia.
Il repertorio fotografico consente di osservare e scoprire i segreti delle sculture femminili e delle bamboline di fertilità, che evocano la donna e la madre. Troviamo poi descritte figure di coppie mitiche alle origini del lignaggio e immagini di gemelli, oggetto di culti ancestrali. Le sculture possono essere di legno, metallo, avorio, terracotta e pietra. Ognuna riporta tracce di un uso attivo, magico-religioso nel mondo africano. Ognuna di esse non è un mero oggetto di contemplazione, ma soprattutto uno strumento per la comprensione di una cultura profondamente diversa dalla nostra.
Anno edizione
2016
In commercio dal
15/11/2016
Anno edizione
2016
In commercio dal
15/11/2016
Pagine
176
EAN
9788866082392
Pagine
176
EAN
9788866082392
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