…Si voleva festeggiare la Mole Antonelliana, i suoi centocinquant’anni, la sua presenza maestosa e discreta che accompagna i nostri orizzonti torinesi, il suo mistero e il suo fascino.
Ventiquattro eccellenze, dodici maestri della parola e dodici maestri della visione, hanno giocato con la Mole, con la sua sagoma, con i suoi simboli, l’hanno reinventata, le hanno cambiato le vesti, le forme, l’hanno abilitata ad inconsueti usi, l’hanno impregnata di nuove suggestioni, l’hanno frammentata per ricostruirla, l’hanno perduta per ritrovarla animale, oggetto, capo di vestiario, l’hanno catturata e messa sotto teca come una farfalla, l’hanno esclusa, provocata e omaggiata per restituircela in nuovi e curiosi “oggetti ricordo”.
Questo piccolo libro ci racconta degli autori e degli artisti, dell’Antonelli, degli incontri, delle parole che delineano le immagini, delle immagini che completano le parole. Racconta la leggerezza e la moltitudine, racconta di un amore, una Mole così grande.