Istanti luce

Un giorno il numero quattro si mise a protestare: «Questo mondo non mi piace – diceva. – Me ne vado in un altro diverso dal mio». In meno di un istante si addormentò ed entrò nel territorio dei sogni. La prima cosa che vide davanti a sé fu un frutto azzurro che a tratti diventava trasparente. Sforzandosi di guardarlo fino in fondo si faceva male agli occhi ma proprio non gli veniva fatto di smetterla, perché non aveva mai visto un fenomeno simile. Il colore del frutto sfumava lentamente nel celeste fino a confondersi con il cielo, se non fosse che le stelle lo accoglievano e i semi, animati da scariche elettriche, lampeggiavano oro e giallo fuso. Mentre il numero quattro si stropicciava gli occhi, quello spettacolo spariva e al suo posto un omone grande e grosso, seduto in piazza con le spalle rivolte alla luna, piangeva a fontana. «Che ti succede?» chiese con premura il quattro. «Tanto tempo fa – cominciò il gigante – in una notte in cui il cielo era più splendente del solito, una grande ombra improvvisamente venne a oscurare ogni cosa, e nel grande nero che si fece qualcuno sottrasse l'allegria»…

Istanti luce