Odissea nel vortice della notte

Quattro sono i poemetti di questa raccolta, che confermano l’attenzione di Postremo Vate per un genere poetico oggi non molto frequentato. Quattro percorsi a tema, cadenzati da un’apertura dominante che offre la spinta per addentrarsi in un percorso colmo di sensazioni, una sorta di avventura dove pensieri ed emozioni si intrecciano per regalare al lettore una narrazione dalle tinte forti, un’immersione in mondi immaginari, da finzione cinematografica, che comunque rimandano dal loro tessuto più profondo alla realtà del nostro secolo.

Il primo poemetto, che dà il nome all’intera opera, trasmette un’atmosfera tenebrosa e inquieta, colma di una magia che contiene tutte le paure esistenziali dell’uomo universale.

Nel più breve Vaticinio troviamo il forte senso di denuncia e di disgusto verso un mondo letteralmente divorato dagli interessi umani, ed una riflessione delle più fulgide e drammatiche sul destino dell’uomo e sulla sua natura.

In Incanti di terre oltremare, il poeta canta, in dodici momenti lirici, un vero inno alle terre del Nord Africa e del Vicino Oriente, alle magiche e lussureggianti aree in cui gli spazi simboleggiano libertà ed uguaglianza.

In ultimo, con Salgariana, Fabrizio si rivolge allo scrittore-principe della sua italianissima infanzia, Emilio Salgari appunto, componendo un fiume in piena di immagini in figure, luoghi, momenti strepitosi, vorticose sensazioni.