“Ora il vento si è placato
alcune foglie solitarie rotolano
per il campo,
ogni tanto una folata
smuove i rami
disturba il lento agire,
la Primavera si annuncia
con tenacia.
Si scorge con sorpresa
il cambiamento
in una violetta
che nasce”.
Con questa sua prima raccolta di componimenti in verso sciolto, Alessio Moitre propone un’interpretazione della realtà, che a prima vista appare contingente: le persone che passano per strada, uno scorcio della giornata, la visita ad un’opera d’arte, un istante dell’amore, uno sguardo al suo viso nello specchio.
Ma ad una lettura appena più attenta si svela la necessità del poeta di correlare il proprio tempo interiore con quello della memoria, di valutare i propri cambiamenti, di fermare con la scrittura momenti di vita di paese e incontri d’amore, che sembrano scivolare via uno dopo l’altro, lasciando perplessi sulla loro impermanenza e sulla loro impossibilità di vera condivisione.
Solo davanti alle opere d’arte l’Autore, trasmettendo la sua inquietudine ai personaggi rappresentati,
ritiene di poter constatare valori inequivocabili e duraturi.
Un primo saggio quindi di poesia, giustamente intitolata alla “prima età”, nella quale si configurano le domande che avranno bisogno di silenzio interiore e di acuta osservazione dell’esistenza per trovare risposte adeguate.