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Saggistica, Storia e memorie
«Milioni di persone – d’ogni estrazione: borghesi, nobili, regnanti, sudditi, adulti e piccini – in America e in Europa assistono al Wild West Show dal 1880 al 1916 […]La Torino popolare, così come quella borghese e nobile – tutte coesistenti nello stesso spazio fisico e temporale, dominato da ricchezza, povertà e tensioni sociali, ma anche percorso da profondi rinnovamenti in campo artistico, sociale e tecnologico (cinema, socialismo, elettricità, telefono) – è eccitata al pensiero di godersi lo spettacolo del vecchio Buffalo». «Di Rosina invece sappiamo [dal testo, scritto e cantato in lingua piemontese dal cantastorie Eugenio Veritas] che giovedì 26 aprile, dopo essersi fatta dare dal marito i soldi per il biglietto, in realtà una scusa, esce di casa in tempo per lo spettacolo delle 14.30. In strada ad aspettarla c’è il suo spasimante, un “moretto”, un uomo di colore. Il portinaio ha notato la scena, ma non dice nulla a Tonin, sceso poco dopo per recarsi in osteria a giocare a carte. Cosa abbia fatto Rosina da quel momento non lo sappiamo. Probabilmente sarà andata con il “moretto” al Wild West Show e lì vi rimane sino alla partenza prevista per il giorno successivo».
Buffalo Bill è arrivato a Torino
Torino, 1906. In una città attraversata da intense trasformazioni sociali si vive l’eccitazione del grande evento imminente. A monopolizzare quotidiani e riviste, manifesti sui muri, discorsi di borghesi e popolani, è l’arrivo del leggendario Buffalo Bill, che si esibirà in piazza d’Armi con il suo grandioso Wild West Show, 800 persone e 500 cavalli in tournée.
Un momento storico ricostruito con sguardo attento e non privo di ironia attraverso articoli di giornale e documenti d’archivio, un vivace ritratto dell’epoca ma soprattutto di una “torinesità” che riesce a sembrarci incredibilmente contemporanea. E sullo sfondo di questo quadro, tratteggiata con brio, si staglia la fuga amorosa di Rosina con un “moretto” della troupe americana: una vicenda resa immortale dal sonador bòrgno dle cort e dle piòle, ossia Eugenio “Veritas”, il cantastorie cieco di nobili origini che ha lasciato alla città un patrimonio indimenticato di cultura popolare.
Anno edizione
2010
In commercio dal
15/12/2010
Anno edizione
2010
In commercio dal
15/12/2010
Pagine
108
EAN
9788895899854
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108
EAN
9788895899854
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