La sala della pietà

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… «Come va oggi, Vaticana?». «Male, malissimo, cara Rondanini. Come ti invidio! Ho qui davanti un esercito di uomini e donne con le palpebre gonfie. Non come le mie, per il pianto e la tristezza, ma proprio strizzati fra pieghe di grasso. Hanno una guida in mano, e osservano le pieghe del mio manto, che vorrebbero toccare. Fortuna che non possono. Ho passato i miei guai! Pensa che una volta un pazzo mi ha preso a martellate. Da allora sono dietro un cristallo …E tu come stai, così tranquilla?». «Mica tanto tranquilla, cara mia. Mi hanno tante volte spostata di qua o di là.. Adesso sto bene, sto per avere, qui nel Castello Sforzesco, finalmente una grande sala che sa anch’essa di dolore e di morte.» … «E verranno a vederti file e file di turisti?» «Ne verranno, non tanti come per te, e mi studieranno con aria dubbiosa, come a dire come mai non l’ha finita? Era stanco? Stava per morire? Certo era stanco e stava per morire, ma non è per questo che ha lasciato quest’opera così.» …

La ragazza innamorata di un eroe dei reality. Lo studente ossessionato dal pregiudizio sugli immigrati. La hostess dalla complicata agenda sessuale costretta a fare i conti con gli imprevisti di volo. Il liceale che si allena al lenocinio. Alla sua terza raccolta di racconti brevi, Franco Francescato riconferma la sua vena di scrutatore di costumi, procurando al lettore adeguato divertimento. Nei suoi fulminanti tableaux aleggia lo stesso stupore di chi è affascinato dal gossip. L’autore sembra avvertirci che, dietro i paramenti della “normalità”, si nasconde spesso qualche sorpresa degna dello sguardo di un voyeur. Aprono e chiudono lo scanzonato campionario di aneddoti due Pietà michelangiolesche, la Rondanini di Milano e quella di San Pietro, impegnate in un dialogo a distanza. Si lamentano anche loro di essere, una più dell’altra, sotto gli occhi di tutti: è il destino delle opere d’arte, come dei veri o presunti VIP che affollano la scena mediatica. La Pietà milanese rimpiange gli anni di relativa intimità, ma la sua riservatezza sta per subire un duro colpo: è finita nel cast d’onore dell’Expo, con irritanti prospettive di ipervisibilità. La pietà del titolo va oltre il semplice riferimento ai due capolavori. Sembra posarsi sui personaggi in carne e ossa di una realtà quotidiana non priva di ambiguità. Con loro, le opere d’arte sembrano condividere il rischio della sovresposizione. Marmi e segreti rivendicano il diritto più conclamato e più violato dei nostri tempi: la privacy. Bel paradosso, per una civiltà fondata sull’apparenza.

Anno edizione

2014

In commercio dal

15/10/2014

Anno edizione

2014

In commercio dal

15/10/2014

Pagine

200

EAN

9788866081581

Pagine

200

EAN

9788866081581

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