Torino che non è New York

Narrativa, Narrativa, Altre/Storie, Altre/Storie, Romanzi

… In passato aveva fatto di tutto per farsi piacere il calcio, ma, niente! Fin da bambino non c’era stato nulla da fare; don Paolo all’oratorio non era mai riuscito a fargli tirare nemmeno un tiretto in porta e ne aveva parlato coi suoi genitori molto preoccupato, perché per lui un bambino che non aveva voglia di giocare al pallone, da grande sarebbe diventato un uomo senza la fede e senza ideali o, peggio, un comunista. Le cose andarono in effetti così. Don Paolo ci aveva visto giusto. Pietro diventò davvero un comunista e, anche alla sua età, invece di andare nel tempo libero a vedere a giocare il pallone, continuava a parlare di scioperi e a confezionare cartelli e striscioni contro chi gli aveva dato il pane per tutta la vita. Forse sarebbe stato meglio se in tutti quegli anni avesse pensato un poco più ad altro, anche al pallone: lui stesso si era sorpreso a formulare pensieri di quel genere…

Il cavalier Panfilo, funzionario del Catasto in pensione che ama girare per la sua Torino in tram, è il Virgilio di questa raccolta di racconti, che compongono una commedia per niente divina e accompagnano il lettore a scoprire la città e gli inferni, i purgatori e i paradisi dolci-amari della vita sotto la Mole.

Ermenegildo Panfilo, con i soldi della liquidazione aveva coronato il suo vecchio sogno di andare a New York; la città gli era piaciuta un sacco, ma tornato a casa non riusciva più a togliersi dalla testa la canzone di un cantautore di Torino, il Mao, che si intitolava “Torino che non è New York”.

Che Torino non fosse New York lo sapeva bene, ma dal suo punto di vista la città non era da meno della mitica metropoli americana. Da qui la sua idea di visitarsela con calma, riscoprire monumenti, musei e panorami e riposarsi sulle belle panchine leggendo i racconti di un suo amico avvocato.

Con questa raccolta di storie umoristiche, spesso surreali e sconfinanti a volte nel grottesco, ma mai troppo distanti dalla realtà, Renzo Capelletto torna alla sua Torino per raccontarci, con tono leggero ma vista acuta, miserie e nobiltà dei torinesi, professionisti, impiegati, pensionati o ladruncoli, con i loro vizi e le loro virtù, il conservatorismo e l’intraprendenza, la seriosità e la serietà, le ambizioni nascoste e la riservatezza, che confluiscono in trame spesso esilaranti.

A far da cornice una città bellissima, ricca di spunti che arrivano dalla sua storia, ma anche capace di raccogliere gli stimoli più innovativi e dirompenti.

Anno edizione

2017

In commercio dal

15/07/2017

Anno edizione

2017

In commercio dal

15/07/2017

Pagine

192

EAN

Pagine

192

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