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Narrativa, Le nostre storie
Rimarrà uno dei più bei giorni della mia vita. Sono le 9,30. Sto facendo toeletta all’esterno della baracca, quando vedo venire verso di me il ten. Postiglione con un carico sulle spalle. Cerca del col. Carosio e del magg. Colacino. Intuisco subito, interrompo la toeletta e mi precipito. Si discute sul curioso fatto del doppio indirizzo. Io intuisco subito anche questo: Colacino è con i miei. Apertura del pacco. Ricerca delle lettere. Vi è la mia con la nota calligrafia di Maria. Sono commosso oltre ogni dire. Leggo, mi commuovo ancora, non so più parlare. Poveri miei cari anch’essi devono aver provato una grande emozione al ricevere il mio biglietto, specie Maria. I miei compagni di prigionia prendono sincera parte alla mia commozione e alla mia gioia (cotteghino, aromi, biscotti, pane, etc). Nel pomeriggio rispondo a Maria e a Luisella. L’inerzia in cui vivo da oltre un mese deve aver influito in senso deleterio su tutti i centri inibitori: duro fatica a scrivere!! Rileggo più volte le lettere di Maria e Luisella. Come mai quel birichino di Piero non ha fatto almeno la sua firma? Non ho che un desiderio: arrivare ad Addis Abeba. A sera si decide, per domani Ferragosto, di fare tavola unica. Il cotteghino di Colacino farà da antipasto (il mio è già scomparso a mezzogiorno).
Diario dell’attesa
Dopo aver ripercorso il memoriale materno con Via dall’Etiopia – Diario a due voci (Neos edizioni, 2011), Luisella Carosio riprende ora in mano il diario di guerra e di prigionia di suo padre, il tenente colonnello Virginio Carosio. Attraverso le note sintetiche della prima parte del memoriale è possibile ricostruire e analizzare le ultime fasi della campagna del 1940-41 in Africa Orientale Italiana, “conclusasi con la perdita dell’impero, la cattura e la deportazione di decine di migliaia di militari italiani nei campi di prigionia britannici di mezzo mondo e il forzato rimpatrio delle famiglie e dei coloni”, come ricorda Gabriele Zorzetto nel suo puntuale commento storico.
Segue dunque la seconda parte del diario legata al lungo periodo di prigionia, in cui la scrittura del tenente colonnello Virginio Carosio trova spazio sia per descrivere le condizioni della vita da prigioniero militare sia per interrogarsi sulle sorti della sua famiglia. Alle memorie del padre la curatrice accosta le lettere inviate da lei stessa e da sua madre durante gli anni sofferti della lontananza, restituendo al lettore l’intimità, le sofferenze e l’amore di una famiglia divisa dalla guerra.
Anno edizione
2013
In commercio dal
15/12/2013
Anno edizione
2013
In commercio dal
15/12/2013
Pagine
176
EAN
9788866081180
Pagine
176
EAN
9788866081180
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