La donna del ferro

Dalla Valsesia degli anni Sessanta alla Facoltà di Medicina di Torino del Sessantotto e, dopo una borsa di studio oltreoceano, una lunga, prestigiosa, ma molto faticosa e complessa carriera scientifica alla scoperta dei misteri del sangue e… del ferro.
Clara cresce in Valsesia in un mondo provinciale fatto di religione, suore e Azione Cattolica. Al liceo confida al suo diario le paure e la voglia di prendere in mano il proprio futuro e, scelta la strada della Medicina, all’Università di Torino scopre un mondo nuovo i cui orizzonti si amplieranno ulteriormente durante uno stage negli Stati Uniti condiviso con lo studente che diventerà suo marito.
Ha scelto la Scienza, ma appena dopo la laurea si accorge di come la sua carriera sarà una corsa ad ostacoli. “L’importante è chiedere molto a noi stessi indipendentemente dai risultati”: il mantra che le è stato ripetuto più volte diventa regola di vita e, quasi con stupore, assiste all’espandersi del suo mondo e raggiunge successi e prestigio per le sue ricerche sul metabolismo e le patologie del ferro in ambito medico scientifico internazionale.
Un racconto di vita e lavoro dove tematiche complesse come il superamento di un handicap, le difficoltà per il maschilismo dell’ambiente universitario e la malattia tumorale, vengono affrontate con leggerezza e un pizzico di ironia attraverso un linguaggio schietto, rigoroso e accattivante che riflette i diversi momenti della storia della protagonista.