Tre cattive ragazze

Narrativa, Le nostre storie

Ieri una loro domanda mi ha lasciata muta, a pensare: “Come mai essendo così giovane può essere stata presente a tali e tanti differenti cose”. Cosa potevo rispondere se non l’unica cosa della quale ero certa: “Mio padre che mi amava molto mi portava sempre con sé e mi palesava tutto”, ma ora mano a mano le cose certe lo sono sempre meno, perché qui oramai non vi sono più cose certe. Sono stanca, so che in questa stessa prigione c’è Marianna. Perché mai non chiedono anche a lei qualche cosa lasciandomi in pace a guardare le nuvole di vapore che escono dalla mia bocca. Il mio caldo respiro mi significa che sono ancora viva e forse presto finirà tutto. Mi hanno detto che Marianna mi accusa, ora lo so, ora le domande servono a verificare il vero o il falso. Ma sanno che lei è una gran bugiarda? Bugiarda quando mi accusa di battere le mani ed i piedi per volare via! Mi faccio tagliare li bracci, se non dico il vero, quando dico di averla vista al ballo trasformarsi in montone. Sembra che anche una tale Corè mi accusi... oh santo cielo quella è solo una “lanterna”, nella scala della Professione è l’ultimo gradino, è niente, è aria, non si dà credito ad una lanterna: mai! Sette sono gli ordini, e Lucifero ne è il primo capo. Così giovane e così sempre presente a tante e tali cose! Ahimè!

Torino, 1715. Il re Vittorio Amedeo II viene colpito dalla morte dell’erede, il sedicenne Principe di Piemonte.

In città si mormora di tre cattive ragazze dedite a parlar coi diavoli, praticare arti magiche e fabbricare fantocci che possono recar morte alle reali persone: Clara, sembra sia da tempo indemoniata e appartenga ad una setta, detta “della Professione”, alla quale fanno capo molti personaggi di spicco di Asti; ai loro convegni i diavoli conducono le danze con  loschi figuri che si trasformano in lupi, montoni e felini, sono in grado di volare, hanno un potere immenso… Gerolama ha firmato patti di sangue e maritato uno di questi assatanati… Marianna si trova coinvolta in queste amicizie pericolose…

Nessun diavolo tuttavia, accorrerà in loro aiuto!

Rinchiuse nella fortezza di Miolans, nella Combe de Savoie, sul finire del 1716, vengono interrogate per lunghi mesi. Attraverso i resoconti delle deposizioni, gli atti del processo, le lettere che i funzionari inviano a Sua Maestà e i racconti dei testimoni, passo dopo passo nel freddo dell’inverno si delinea il loro destino.

I documenti, le voci delle tre imputate e i pensieri di Clara si alternano, affermano e smentiscono, accusano e scagionano, raccontano nei particolari prodigi diabolici, incontri segreti e festini, pentimenti e patimenti di giovani donne sempre dominate dall’uomo, sia egli giudice, confessore, padre, marito, amante o demonio, vittime anch’esse, come coloro a cui hanno voluto del male.

S’intrecciano così i fili di un dramma intriso di magia, superstizione, ingenuità e scaltrezze nel quale il lettore rimane impaniato come in un incantesimo.

Sullo sfondo la Torino degli inizi del Settecento, ma sulla vicenda incombe il castello-fortezza di Miolans, e la città di Asti contende alla capitale il ruolo di protagonista.

Anno edizione

2011

In commercio dal

15/10/2011

Anno edizione

2011

In commercio dal

15/10/2011

Pagine

144

EAN

9788866080189

Pagine

144

EAN

9788866080189

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