Tutta qusta passione

Romanzo ispirato alla vita di Alfredo Sfarzini (1914 - 1943)

Narrativa, Le nostre storie

…Una caligine fitta, di locomotive in manovra, ritardava il comparire dell’alba, offuscando gli spicchi di cielo ancorati sopra i binari e, come vischio tignoso, indugiava sui volti della piccola folla che si era andata formando nella stazione. Per salutare, intontita di pianto, la partenza del 1914. Ventunenni di Livorno e dintorni che andavano sotto le armi. «Ma voi siete matti! Io a casa, da sola? Proprio questa mattina». Giulia, decisa e ribelle, era uscita anche lei, dopo una notte irrequieta, contro il parere di tutti. Non che ce ne fosse bisogno, ma glielo voleva ricordare ad Alfredo quanto penasse per lui. Senza riuscire a fermarsi, seguitava a mandargli dei baci, con entrambe le mani. «Io ti aspetto, sta pur certo che ti aspetterò sempre» ripeteva con voce attutita. Due occhi lucidi e chiari, tanto simili ai suoi, la fissavano da uno scompartimento saturo di concitazione, nell’ultimo dei quattro vagoni che componevano il treno. Una geometria di terza classe, grigia e ossidata. Scalcinate lamiere che la ragazza si era messa a fissare. Impietrita. Il suo Alfredo, l’alleato fedele, se ne andava lontano. Portandosi dietro la speranza di un futuro diverso, l’occasione che le aveva sempre promesso. E lei sola, una barchetta leggera. Rimasta lì a galleggiare nell’acqua spacciata di Ardenza…

Alfredo Sforzini cresce a Livorno, è appassionato di calcio e di musica. Lavora fin da piccolo per garantire un futuro migliore a sua sorella Giulia e per costruirsi una vita normale, ma il fascismo ha bisogno di giovani per la guerra e i suoi progetti s’infrangono, finché non entra a far parte della Resistenza.

Nel quartiere di Ardenza, a Livorno, Alfredo Sforzini cresce insieme a suo fratello e all’amatissima sorella Giulia. Negli anni dell’adolescenza Alfredo si appassiona al gioco del calcio, a quello puro, epico e poetico degli albori, alle vicissitudini del Livorno, ma non solo, la musica, un’arte trasmessa da suo padre, lo rapisce e lo cattura. Sono però anche gli anni del fascismo, che conquista sempre più potere e consensi, sono anni di difficoltà e di tensione politica, che lo coinvolgeranno in una guerra mondiale inutile e disperata, fino a sviluppare un sentimento di riscatto e di ribellione.

È una storia vera quella che racconta Augusto Peitavino nel suo romanzo d’esordio, che si compone anche di piccoli affreschi di un’Italia ancora recente, con personaggi che lottano per sopravvivere, per salvare i propri cari, dove i valori esistono e la vita si fa sempre più miserabile, ma è altresì la storia di un Paese che coltiva le proprie passioni per lo sport e l’arte, dove lo spazio per l’amore è ridotto, ma ancora esiste.

La scrittura lirica e passionale dell’autore costruisce il linguaggio di una vicenda unica e coinvolgente, in cui egli stesso diventa un personaggio.

Anno edizione

2013

In commercio dal

15/10/2013

Anno edizione

2013

In commercio dal

15/10/2013

Pagine

136

EAN

9788866081110

Pagine

136

EAN

9788866081110

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