Il procuratore la caccia e la preda

Narrativa, Narrativa, Nero&Co

Quando uscì dall’ufficio del procuratore, Ròtari era furibondo. Si sentiva la faccia avvampare. Le segretarie lo guardarono stupite. Si chiuse nella sua stanza, senza fare nulla. I suoi occhi giravano per tutto l’ufficio, ma in realtà non vedevano niente. Attese che la pressione gli calasse. Gli era stato rimproverato un azzardo investigativo contro un bersaglio molto sensibile. È vero, nella caccia aveva adoperato qualche forzatura, ma le prede difficilmente si consegnano spontaneamente. Però questa volta era andata male. Lo chiamò Ruggero: «Immagino che tu abbia letto i giornali. Non te la prendere, fra qualche giorno nessuno più ne parlerà». «I giornali sono già sgradevoli, ma ho appena parlato con il procuratore che lo è stato ancora di più. In pratica mi ha accusato di aver infangato la procura di Torino. Non ti dico cosa ne penso, perché magari anche io ora sono intercettato…». «Non mi risulta» rispose l’ufficiale dei carabinieri con tono scherzoso… Nel corridoio davanti all’ufficio dovette fronteggiare alcuni giornalisti che lo provocavano. Qualcuno addirittura gli chiese se avesse già ricevuto l’informazione di garanzia. Ròtari decise di andare a casa per togliersi da quel clima.

È più importante condurre la caccia seguendo le regole o catturare la preda con ogni mezzo e metodo? Questo è il dubbio che assilla Ròtari nel corso dell’indagine sull’omicidio del commercialista Giulietti, uomo dal passato opaco ex allievo del suo stesso conosciuto liceo cittadino.

È il 1993 e in Italia l’inchiesta “Mani Pulite”, vede un’opinione pubblica sempre più critica verso l’attività dei pubblici ministeri milanesi ancora sostenuti però dal favore popolare. Il sostituto procuratore Ròtari invece, che sta portando avanti a Torino l’indagine su un delitto che fa presagire risvolti inquietanti e pericolosi, si trova tutti contro, i mass media e anche il suo capo. Infatti, per arrivare alla verità, che occhieggia dietro l’atteggiamento impudente del sospettato, il magistrato ha deciso di rischiare, azzardando modalità di indagine non del tutto ortodosse, anche trascinato dai ricordi tragici del terrorismo degli anni Settanta. Ròtari, passato da accusatore ad accusato, dovrà ragionare sui propri metodi investigativi, chiedendosi fino a dove è permesso forzare le procedure per consentire alla giustizia di fare il suo corso.

Con la scrittura alla quale l’Autore ha abituato i suoi lettori, chiara e aderente alla realtà, il romanzo, di scoperta in scoperta, sprofonda ineluttabilmente nell’oscurità del dramma storico; il protagonista e il suo accusato, su piani diversi e in tempi e ambiti distanti, si dibatteranno entrambi nell’umanissimo e angosciante travaglio di giustificare le proprie scelte.

Anno edizione

2023

In commercio dal

03/07/2024

Anno edizione

2023

In commercio dal

03/07/2024

Pagine

208

EAN

9788866085171

Pagine

208

EAN

9788866085171

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