Il sistema per giocare la vita

Una misteriosa scacchiera a due facce per il gioco della dama da un lato e della tela dall’altro si trasforma in uno strumento arcano per la scoperta e l’analisi della vita e dalla coscienza del protagonista.

 A distanza di molti anni da quando era bambino, il protagonista di questa storia decide di tornare a immergersi tra le vie del Balon, il celebre mercato antiquario e dell’usato di Porta Palazzo, a Torino.

 Quando la sua attenzione cade su alcuni dipinti esposti, gli si avvicina un misterioso mercante che lo invita ad ascoltare una storia vera, ma trattata come se fosse una fiaba. Racconta di un giocatore che usava un’antica scacchiera a due facce per i giochi della tela e della dama. La scacchiera è per lui un simbolo araldico e rappresentava lo strumento attraverso il quale capire quali e quante possibilità erano disponibili al suo cuore ogni qual volta si sentiva intrappolato nelle tele che alcune donne avevano ricamato attorno a lui. Tutte le partite riproducevano dunque momenti della sua vita, sconfitte, vittorie e abbandoni.

Eppure, fin dai primi episodi di questa fiaba, il protagonista sente che viene toccato l’intimo del suo cuore, avverte che quelle situazioni appaiono come una fotocopia della sua vita.

A poco a poco la vicenda si trasforma in una complessa analisi interiore tra le ragnatele reali e quelle fantastiche in cui la mente è da sempre intrappolata. Le due arcane potenze insite nelle due facce contrapposte del gioco si sfidano nella loro lotta tra spiritualità dei sentimenti e fisicità materiale dei sensi.