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Poesia, La Mandetta
… Sul palcoscenico – nudo, spoglio, tenebricoso – un fascio di luce improvvisa. Dal pavimento, deve sollevarsi lentamente una tavola in legno. Ne emerge – con fatica, guardandosi intorno inquieto, circospetto – un uomo sulla cinquantina, mal ridotto, con un completo originariamente di una certa eleganza, ma ormai stropicciato, sporchiccio, sbrindellato in qualche punto. Esce come da una botola, facendo leva sui bordi delle tavole, magari ansimando, o pronunciando qualche suono irriconoscibile…
Ades
Ades. Tetralogia del sottosuolo comprende quattro brevi pièces teatrali di Giancarlo Pontiggia, poeta, saggista e traduttore fra i più importanti del panorama letterario italiano contemporaneo. Il titolo, rimandando all’ambientazione infera dei testi, costituisce innanzi tutto – ades è l’imperativo singolare, oltre che la seconda persona dell’indicativo presente, del verbo latino adsum – l’invito, rivolto alla persona divina, a palesarsi, ad essere presente. Il cuore del lettore, dunque, è condotto a meditare intorno al vero dramma dei giorni, al nodo inestricabile della coscienza: l’enigma di salvezza e redenzione, sullo sfondo della solitudine dell’uomo, inascoltata seppur rischiarata di promesse simili all’accecante bagliore di un funebre lampo. Inoltre la parola Ade, che in greco allude alla sfera dell’invisibile, parrebbe significare la cifra di una catabasi, di una discesa nelle profondità dell’essere attuata grazie al mirabile, reciproco illuminarsi, nella pagina dell’autore, di cultura classica e sapienza cristiana, di memoria del passato e di apertura sul presente. Di qui la singolare vicinanza della parola di Pontiggia a quella del grande filosofo russo Lev Šestov, le cui dolenti riflessioni sulla “bilancia” di Giobbe esprimono il rifiuto di quanto nella coscienza morale è costrizione, così come l’alta necessità di riappropriarsi dell’immagine divina che noi siamo, cioè della nostra virtuale gloria, fondata – scrive Yves Bonnefoy in un saggio dedicato a quello straordinario intellettuale slavo, apostolo della contraddizione – mediante la promessa di Dio. Il grande “no”, con il quale in Ades si proclama l’orrore che circonda il nostro tempo, si muta nel grido acuto che pone fine a un incubo, determinando quel “risveglio” che, solo, ci salva.
Anno edizione
2017
In commercio dal
15/02/2017
Anno edizione
2017
In commercio dal
15/02/2017
Pagine
73
EAN
9788866082445
Pagine
73
EAN
9788866082445
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