Ogni angelo è tremendo. Fonda
la sua moda e le sfugge. Sfonda
la tela del teatro e la rammenda.
Ogni persona è docile. Interna
al caldo nudo. Inverno
di ogni enigma. Entrambi inesistenti
come pressoché tutto l’esistente
In Disgeli Giorgio Luzzi, una delle presenze maggiormente significative della poesia italiana contemporanea, raccoglie testi apparsi lungo un ampio arco di tempo (1958-2014) in riviste o plaquettes. Non si tratta, tuttavia, di una silloge di extravaganti, realizzata attraverso un’inerziale addizione di reperti disposti in ordine cronologico. Il libro è invece frutto di una sapiente architettura, le cui sezioni si fondano su criteri di carattere tematico e stilistico-formale. Disgeli è dunque la testimonianza di uno straordinario percorso di coscienza esistenziale e impegno civile, sublimati da una dedizione assoluta alla parola; la storia, insomma, di una vocazione che coniuga il gradus constructionis excellentissimus, di dantesca memoria, con la riflessione sulla dimensione etico-politica del lavoro in versi.