Sonetti funebri

Autore:

Luis de Gongora Y Argote

Poesia, La Mandetta

In morte di Donna Guiomar de Sá, moglie di Juan Fernández de Espinosa Pallida, rende porpora e splendore al suo primo elemento casta rosa, che in pianta, dolce un tempo eppur spinosa, al vento fu lusinga, al Sol fulgore. Esala sfatta un soffio, mite altore di più verde stagion, beltà gloriosa; non giace in terra, no, ecco riposa, se tenebre sospende il fato ancora. Non la fragranza, le foglie deplora, polvere, il patrio Betis; foglie belle che, polvere, il materno Tago dora. È di quei fiori che in piagge novelle alma dischiude una migliore Aurora, le cui caduche brine sono stelle.

Sonetti funebri

I Sonetti funebri di Góngora rappresentano uno dei vertici della poesia barocca europea: perfezione vertiginosa della forma e amara riflessione sulla impermanenza della gloria terrena e di ogni fasto mondano.

Accostarsi ai sonetti funebri di Góngora significa innanzi tutto scoprire quella splendida ossessione della forma, quello strenuo lavoro sulla parola che rivelano l’inquietudine con cui l’uomo del Barocco legge e compone il reale. Inoltre, l’acribia con cui il poeta esplora la presenza della morte nel quotidiano e la precisione con cui indugia sui particolari materiali che ne simboleggiano il trionfo sono drammatica testimonianza dell’unica scelta ascrivibile a un’istanza di umana dignità, cioè l’accettazione di un itinerarium terreno sublimato certo dalla promessa di salvazione, ma anche dal coraggioso confronto con la mutevolezza del fato e con l’esempio muto dei potenti precipitati nell’abisso della rovina.

La raccolta è tradotta da Roberto Rossi Precerutti, poeta, saggista e traduttore, vive e lavora a Torino, dove è nato nel 1953. Le sue raccolte di versi sono apparse prevalentemente per i tipi degli editori Crocetti, Aragno, Neos. Tra gli ultimi titoli: Genio dell’infanzia cattolica (Aragno 2021) e Voci per un’ingannevole pace (Neos 2024).

Anno edizione

2023

In commercio dal

03/07/2024