L’angelo nero

Poesia

Quattro anni. Tacevano gli spari. Tacevano le sirene. Ballavano il Boogie Woogie sulla terrazza a mare. D’agosto la città, nella luce rinnovata, contemplava la Repubblica fanciulla e popolana. A primavera chiusero gli arsenali ed i cantieri di pace e di speranza. A mattino il fiume di protesta. Tutti marciammo. A mezzogiorno fu lo scontro. “Viva Savoia” ad alzo zero il tiro dei fucili. Ai nostri morti facemmo il funerale. Su una bara insanguinato il pane.

Questa raccolta di poesie di Giuseppe Altadonna attraversa il periodo dal dopoguerra ad oggi, dal 1949 al 2007. Sono testimonianze di una presenza, dapprima rade, poi più fitte, che vanno dal dagherrotipo allo schizzo, dalla fotografia alla cartolina, dal bianco e nero al colore dell’acquerello, a delineare quasi un diario tratteggiato da un procedere paratattico che a volte si apre in volute più ampie per presto richiudersi nel non detto. Il diario di chi esplicita di non conoscere  “l’arte delle rime/ né il sottile incanto delle note” (Non conosco l’arte), ma che pure frequenta poeti come Hernàndez e Quasimodo (“Ognuno cammina come avvolto nell’opaco mantello”) e il cui verso ha a volte il nitore greco di Alceo, soprattutto nei componimenti dedicati agli armoniosi cavalli, alle loro agili corse (Cavalle, Morello, Ricordo di Chibon, Il giorno di Chiaretta), se non addirittura l’aura e l’andamento narrativo proprio dell’Odissea, come in questo verso che è però una più diretta citazione dalla poetessa inglese Daphne Du Maurier: “Parlate furono amichevoli parole”(A Stromboli d’ottobre).

Un diario e una vita, dati per punti esemplari. Speranze e ideali con un credo politico dichiarato dal pane insanguinato (Sciopero a Messina) e dal canto dei compagni (Bandiera rossa).

Anno edizione

2008

In commercio dal

15/10/2008

Anno edizione

2008

In commercio dal

15/10/2008

Pagine

71

EAN

9788895899039

Pagine

71

EAN

9788895899039

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