Un’altra mattina autunnale
con tiepido sole
che rende clemente un ottobre
già freddo. Pochissima gente
nel parco; il silenzio è infinito
ed il prof Alemanni
si ferma a guardar dalla parte
del fiume: due giovani vogano
a ritmo perfetto. L’affondo
dei remi nell’acqua
accresce il gran senso di quiete.
La gente a quest’ora è già a casa
che pranza. Ma il prof Alemanni
non sente l’urgenza
di cose da fare o di orari.
Ha solo un pochino più freddo,
anche dentro. I giorni trascorrono
senza bisogno di esser spuntati
su alcun calendario.
Il parco del Valentino, i suoi frequentatori, un anziano professore alle prese con la serata della sua esistenza, due giovani donne invadenti e vitali. Sono questi gli ingredienti per un inconsueto romanzo in versi ironico e dolce-amaro, che convince il lettore con l’attualità del tema e con il suo ritmo antico.
Aldo Berti, poeta e drammaturgo di lungo corso, con quest’opera propone una lettura certo non comune ai nostri giorni. Come scrive Rossella Lamberti nella sua prefazione, “destreggiandosi sapientemente con una misurata metrica classica, l’autore dipinge senza infingimenti e senza abbellimenti le povere gioie e le miserie di una fase della vita, la vecchiaia, oggi più che mai taciuta e misconosciuta. I colori struggenti dell’autunno fanno da sfondo a una vicenda in cui non c’è posto per il pietismo … e in cui la dolente autoironia si intreccia alla consapevolezza di tutto ciò che, con la giovinezza, è andato irrimediabilmente perduto”.