(…) Come si poteva chiedere a Beethoven di mettersi al piano e suonare, e per di più per i France- si che tra l’altro avevano umiliato Vienna e tenevano occupata la Slesia? E qui il principe commi- se un terribile errore, perché alle insistenze degli ufficiali francesi fece seguire le sue, illudendosi che, considerati gli stretti rap- porti di amicizia, l’ospitalità, il sostegno economico, Beethoven avrebbe ceduto.
Ma Beethoven fu irremovibile.
La situazione si aggravò ulteriormente quando il principe, oltre- passando i limiti del ragionevole, alle insistenze aggiunse la minaccia di farlo arrestare se si fosse ancora ostinato a rifiutare. Alle minacce inaudite e intollerabili del principe balzò come un leone ferito, afferrò la sedia, la scagliò contro il principe e uscì. (…)