La compassione per i peccatori e per i defunti

Secondo la teologia pastorale del Ven. Pio Bruno Lanteri

Saggistica, Spiritualità Lanteriana

Per tutta la vita, il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) fu un teologo ricco di dottrina e di devozione, amante della cultura e della pietà popolare, dotto e in grado di suscitare emozioni, convinto che «non si può amare Dio senza zelo delle anime» e «non si può promuovere la Gloria di Dio senza promuovere la salvezza delle anime». In Custoditi dagli Angeli è stata evidenziata l’importanza di divenire angeli compassionevoli, secondo l’angelologia del sacerdote cuneese. Questi maturò la convinzione che la compassione non è una debolezza, ma qualcosa di divino. Dio Padre, infatti, ci ha mandato Suo Figlio per compassione. Il Verbo si è incarnato, si è fatto uomo ed è venuto ad abitare in mezzo a noi; a tutti sono note la Sua cordiale compassione della nostra miseria e la Sua misericordia verso i malati e i peccatori. La nostra anima ha la capacità di immedesimarsi negli altri e di soffrire con loro, di prender parte al loro dolore, tanto che la vera giustizia verso gli infermi è averne compassione. La perfezione cristiana – secondo il fondatore degli Oblati di Maria Vergine – è caratterizzata da un amoroso rispetto verso il prossimo e cordiale compassione verso i peccatori. Chi vuole mostrare una vera compassione, deve essere capace di soffrire. Oggi corriamo il rischio di costruirci un muro di protezione contro il flusso di notizie tragiche, perché non sopportiamo tanto dolore. Ma la compassione richiede che io sia con le persone che soffrono, che io sia pronto a dividere con loro il mio tempo e il mio cuore. Se si vuole aiutare un altro, si deve essere capaci di sentire e soffrire con lui, avendo allo stesso tempo una certa distanza rispetto al suo dolore, per non naufragare in esso. Solo la compassione di Nostro Signore Gesù Cristo non ha limiti e noi possiamo realmente compatire solo se abbiamo un saldo punto di appoggio in Lui. Partendo dal Suo esempio Lanteri giunse alla convinzione che agli uomini, siccome sono miserabili, non si deve proporre altro che misericordia. In Il demonio – essere senza misericordia – e l’Inferno (pag. 89) è stato sottolineato come Lanteri sollecitasse ad avere compassione di tante anime che precipitano nell’Inferno e di prendere la decisione di salvarne il maggior numero possibile. In La speranza combattiva è stata considerata l’azione diabolica spesso tesa a dissuadere dal pregare per la conversione dei peccatori. Lanteri ha ben compreso che non si tratta soltanto di compatire, ma anche di un appassionato impegno per l’altro, in particolare per i peccatori e per i defunti. Fece proprio il programma di santa Caterina da Genova (1447-1510): «Gesù nel cuore, Eternità nella mente, mondo sotto i piedi, Volontà di Dio in ogni cosa, e sopra tutto amore, amore a Dio che è tutto Amore». Desideroso di «poter fare qualche cosa a Maggior Gloria di Dio ed a servizio delle anime da Lui redente», fu molto attento a suffragare le anime del Purgatorio. Constatò che mentre «sono abbandonate ad estremi dolori», il «nostro mondo le dimentica», tanto che si può «rinfacciare ai cristiani la loro ingratitudine verso le anime del Purgatorio». Esse «patiscono pene di fuoco e pene d’amore».

Dio volge uno sguardo alla nostra miseria e prova compassione. Egli è veramente «Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione» (2Cor 1,3).

Fondandosi sugli insegnamenti di Nostro Signore Gesù Cristo, il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) fu un teologo ricco di dottrina e di devozione, amante della cultura e della pietà popolare, dotto e in grado di suscitare emozioni, vicino alle persone che soffrono per i loro peccati sulla Terra o nel Purgatorio.

Amando il prossimo, ne ricercava il benessere spirituale, convinto che un’anima è una diocesi e si oppose a coloro che – mossi da ideologie grossolane e antiquate – amano fare credere al popolo fedele che la pietà religiosa sia un’imperfezione, una debolezza non allineata al pensiero unico moderno.

Accogliamo i suggerimenti dell’equilibrato sacerdote piemontese e dei primi Oblati di Maria Vergine, che non si limitarono a dispensare sacramenti. Il loro fu un ministero di aiuto a vivere in Grazia e un ministero di consolazione per coloro che – defunti – sono in uno stato di purificazione prima di raggiungere la comunione perfetta di vita con Dio.

Anno edizione

2021

In commercio dal

13/05/2021

Anno edizione

2021

In commercio dal

13/05/2021

Pagine

104

EAN

9788866084128

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EAN

9788866084128

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