San Giuseppe. Primo oblato di Maria Vergine

Patrono specialissimo della Congregazione

Saggistica, Spiritualità Lanteriana

Il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) scelse alcuni santi a cui riferirsi, denominati «patroni», perché aiutassero gli Oblati di Maria Vergine a vivere il carisma affidato da Dio alla Congregazione. Tra essi eccelle san Giuseppe, nominato compatrono nel 1836, durante il Secondo Capitolo Generale, poi Patrono Specialissimo il 16 marzo 1870, nel Sesto Capitolo Generale, ancora prima che il beato Pio IX (1792-1878) lo dichiarasse «Patrono della Chiesa Cattolica», l’8 dicembre 1870. Il culto a san Giuseppe in Occidente è sorto soltanto nel secondo millennio: a Torino si diffuse nel 18° secolo, mentre viene riconosciuto dalla Chiesa universale nella seconda metà del 19° secolo. Da subito gli Oblati avvertirono una particolare affezione nei suo riguardi. Nel 1839 Giuseppe Delfino (1807-1875) da San Ponzio (Nizza) scrisse al rettore maggiore, datando la lettera «il bel giorno del primo oblato della Madonna, cioè di san Giuseppe». Sulla stessa linea, nel 1854 il sacerdote oblato Luigi Gallo (1817-1863) indicò san Giuseppe come il primo oblato «della nostra amabilissima e sempre Immacolata Mamma Maria». Pio Bruno Lanteri ebbe un fratello maggiore di nome Giuseppe – chiamato così come il nonno materno – che nel 1770 entrò nei francescani conventuali. A Cuneo vi era una particolare devozione a san Giuseppe, da quando un ordinamento della città, del 27 marzo 1506, stabiliva di celebrarne la festa in perpetuo. Tuttavia è a Torino, all’interno delle associazioni delle «Amicizie», che ha messo radici la spiritualità giuseppina del fondatore.

San Giuseppe non custodisce e provvede al bambino soltanto quando è giorno, quando tutto è facile, scontato e solare. Egli, ministro della Salvezza, Lo prende con sé nella notte, quando le difficoltà sembrano avere il sopravvento e si espandono le tenebre del dubbio, dell’agguato e del terrore, della tentazione di farsi un dio e una religione secondo il proprio modo di vedere.

Il ven. Pio Bruno Lanteri (1759-1830) ha invitato ad andare a san Giuseppe con il cuore, con una scelta meditata e con la preghiera, indicandolo quale esempio per la fede, il servizio umile e generoso e l’adesione senza riserve alla Volontà di Dio. San Giuseppe è di grande aiuto per vivere l’amicizia e le relazioni umane, per avere quella purezza di cuore, necessaria anche per l’interpretazione dei sogni e per affrontare l’agonia e la morte.

La raccolta delle preghiere finali risponde all’intento del ven. Lanteri: non ci si limiti a parlare di san Giuseppe, ma si parli con san Giuseppe: amico saggio, modello per come vivere l’amicizia, esempio di oblazione e di accoglienza delle ispirazioni, conforto nell’evangelizzazione.

Anno edizione

2021

In commercio dal

03/07/2024

Anno edizione

2021

In commercio dal

03/07/2024

Pagine

112

EAN

9788866084296

Pagine

112

EAN

9788866084296

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