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Saggistica, Storia e memorie
Il ceto medio che emerge dalla ricerca ha dunque come prima caratteristica l’estrema eterogeneità, le variabili analizzate mostrano casi molto distanti uno dall’altro, ad esempio professionalmente si va dalla giovanissima dattilografa sottopagata e licenziata subito dopo il matrimonio al capo che guadagna migliaia di Lire al mese. Rispetto alle retribuzioni si parte dal disegnatore pagato poco più di un operaio e si arriva al capo reparto che guadagna moltissimo. Dal punto di vista degli studi compiuti si parte dalle scuole elementari e si arriva alle lauree in ingegneria. Le conclusioni non possono dunque essere molto diverse da quelle di Marco Doria nel citato saggio sull’Ansaldo, dove evidenzia quanto sia difficile cercare di definire una parte della struttura sociale come il ceto medio, al pari delle altre, in continua trasformazione e interazione con le altre parti della società, ma allo stesso tempo quanto possano essere utili alla conoscenza della borghesia studi empirici come questo che per un momento ne fissano l’immagine, seppur per un frammento infinitesimale.
Colletti bianchi a Torino
Nella prima metà del novecento le aziende hanno fortemente modificato il territorio, trasformando intere zone metropolitane, ma anche il modo di lavorare, le professioni, le abitudini, i tempi di vita, in definitiva gli uomini stessi e il loro modo di essere.
Nello studio di questo fenomeno, la storiografia si è occupata molto degli operai.
Un versante ancora tutto da esplorare è invece quello degli impiegati, in particolare nell’industria privata. Siamo pertanto all’oscuro di chi fossero i lavoratori che entravano negli uffici ogni mattina: segretarie, contabili, tecnici sono senza volto. Poco si sa anche su dove abitassero, quali studi avessero compiuto, che tipo di lavoro svolgessero, come fossero assunti; una lacuna che può dipendere da un più generalizzato disinteresse nei confronti dello studio del ceto medio, che invece ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione della moderna società industriale.
Questa ricerca si concentra sullo studio di due aziende, la Lancia e la Nebiolo di Torino, nel periodo che va dall’inizio del secolo al 1945, momento di decollo, in Italia, del settore dei colletti bianchi.
Dal punti di vista della storia dell’impresa e della storia del lavoro il fine di questo saggio è dunque fornire un caso concreto di documentazione per delineare il profilo di un segmento del ceto medio italiano ampiamente sconosciuto.
Anno edizione
2010
In commercio dal
15/05/2010
Anno edizione
2010
In commercio dal
15/05/2010
Pagine
144
EAN
9788895899572
Pagine
144
EAN
9788895899572
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