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Saggistica, Storia e memorie
L'altezzoso distacco che rivelò per la borghesia, la diffidenza verso gli intellettuali e il rancore verso i nobili liberali gli alienarono le simpatie dei sudditi, gli atteggiamenti perentori lo resero inviso persino alle Corti straniere. Diffidente e senza un guizzo di originalità, era persuaso che nessuno dei sudditi gli fosse veramente fedele … Con il proprio sistema di governo finì per incrinare l'unione tra sudditi e sovrano che per secoli aveva costituito una delle basi della “piccola patria” piemontese. Tutte le forze migliori dello Stato apparivano smarrite, incapaci di un riscatto e rassegnate al grigio torpore del regno. Accettò le pesanti funzioni di restauratore con rassegnato sacrificio come un puntuale funzionario, senza slanci e senza ambizioni, ma qualche successo l'ottenne…
La storia ritrovata
Carlo Felice, trascurato dalla storiografia ufficiale che al decennio del suo regno spesso dedica poche righe o addirittura solo qualche nota, viene riscoperto nelle interessanti e scorrevoli pagine di questo libro attraverso la sua opera di ricostituzione dello Stato dopo la parentesi napoleonica e i moti del ’21 a Torino.
L’Autore, che si è lungamente interessato a questo personaggio, ce ne offre un ritratto aldilà degli stereotipi, a tutto tondo, con i suoi limiti umani e politici, ma anche capace di progetti e realizzazioni rilevanti. Pur essendo un conservatore e un reazionario infatti, Carlo Felice, re di Sardegna, in nome della dignità dinastica sabauda, si impegnò in opere strutturali e culturali che ancora oggi si impongono per la loro importanza e il loro prestigio, e che al tempo della loro realizzazione concorsero ad allineare lo sviluppo dello stato sabaudo con le altre realtà dell’Europa. A titolo di esempio ricordiamo la sistemazione urbanistica di Torino e l’acquisto della collezione Drovetti per il Museo Egizio, la costituzione del corpo dei vigili del fuoco, nonché quella della scuola di veterinaria.
Senza voler ribaltare alcun giudizio storico su questo monarca, l’opera insinua qualche dubbio sulla lettura tradizionale di questo scorcio di storia che, portando in primo piano il nipote Carlo Alberto, figura enigmatica del nostro primo Risorgimento, ha relegato Carlo Felice al solo rango di figura rigidamente volta al ripristino di un periodo che stava volgendo al termine.
Anno edizione
2014
In commercio dal
15/02/2014
Anno edizione
2014
In commercio dal
15/02/2014
Pagine
192
EAN
9788866081264
Pagine
192
EAN
9788866081264
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