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Narrativa, Scrivere Donna
… La farina è lontana - nell’angolo buio della casa che dorme - liscia e bianca nella bocca del sacco. Grixenda - gattina minuta - la raccoglie a fatica; e la guarda rapita, con gli occhi sempre più stretti e le dita che diventano molli; poi - di colpo - reclina la testa corvina; e lascia che i sogni portino in sonno annunzi e presagi; nella sua vita bambina. La neve scende dal cielo, volteggia nell’aria poi cade sulla terra; leggera leggera. A Grixenda - nell'ora dei sogni - è apparsa una luna di pane. La fiamma del forno già langue... «Grixenda, farina!» ... si sveglia di colpo la piccola serva, e corre - veloce - in cucina. Nel sogno a Grixenda è apparsa la Sorte, indicandole col dito la luna di pane; e lei - giudiziosa - conserva tutto nel cuore e danza felice; nel giorno che avanza…
Abbardente
Nella Barbagia del XV secolo, a Oràne, una giovane donna sogna una luna di pane; “abbardente”, è la parola che sente il soldato del Rey, mentre immagina di fare l’amore. Grixenda viene trovata sola nel paese abbandonato dagli abitanti che fuggono gli spagnoli invasori e va incontro alla sua sorte: nei secoli ancora, fra storia e leggenda, ci si chiede il perché.
Abbardente, (acqua di fuoco) è una storia/ballata: di donne, soldados e servi-pastori, di streghe e forestiere, di sogni e incontri, tributi e ribellioni, di amori e impiccagioni in terra di Sardegna al tempo della dominazione spagnola, sotto il comando del Rey d’Aragona.
Una giovane donna e un soldato fanno sogni premonitori. Come questi si avvereranno lo sa solo Arrega Loj, la strega che arrota odio contro i dominatori, mentre Toriccu, servo-pastore, li combatte al comando di Eleonora d’Arborea.
Una mal’annata, spinge la gente a nascondersi nel Supramonte per non pagare il tributo, così gli spagnoli impiccano una donna, trovata sola in paese.
Secoli dopo, il maestro Antìne Nivola la scolpisce nel marmo e una cantadora ne svela in questo libro il mistero, che affiora da un ordine simbolico tutto femminile.
Lacerti di vita reale, impastati con la storia collettiva e individuale, mischiata alla memoria e alla leggenda, diventano un attítu, un canto funebre, in una lingua sincopata, intrisa di metafore, cadenzata e poetica, che una particolare punteggiatura trasforma in una partitura.
Anno edizione
2017
In commercio dal
15/02/2017
Anno edizione
2017
In commercio dal
15/02/2017
Pagine
127
EAN
9788866082415
Pagine
127
EAN
9788866082415
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