Solo le mani

Nella severa atmosfera di un collegio di suore, una ragazzina e una compagna un po’ più grande diventano amiche, e nasce tra loro un sentimento speciale fatto di gesti, sguardi e condivisione di anime.  Non sono più sole. Dovranno però fare i conti con l’incomprensione spietata di chi le circonda e si crede il depositario del discernimento fra il bene e il male.

Anni ’60. Elisa ha dieci anni e frequenta un collegio religioso femminile; è un po’ spaesata e non lega molto con le compagne, ma durante il suo soggiorno conosce Giovanna, che si sta preparando a prendere i voti.  Tra la ragazzina e la giovinetta nasce spontaneo un sentimento di grande intesa e complicità, un legame bello per la naturalezza del sentire e la purezza di cuore. Gioia, fragilità, primi turbamenti e delusione si alternano nell’animo di entrambe. Sentimenti vissuti dalla bambina in modo irruento e più pacato da Giovanna che si avvia con consapevolezza e dedizione sulla via del Signore. L’ambiente intorno a loro però non è in grado di comprendere la loro relazione e imporrà una dolorosa separazione che segnerà le loro scelte future.

Queste pagine indagano il significato profondo dell’amore al di là di ogni etichettatura, come elemento necessario, che salva e dà significato ad ogni vita; Con uno stile originale e raffinato, l’Autrice dimostra di conoscere profondamente l’animo dei ragazzi e i turbamenti che sono chiamati ad affrontare nella loro crescita e offre al lettore una storia complessa e ricca di piani di lettura diversi.