Sei terra, cielo e nuvole

Si snoda attraverso gli anni, in una serie di episodi e personaggi tratteggiati con garbo, il lungo colloquio che una madre – l’autrice – ha con il figlio Luca, portato via troppo presto da una malattia crudele. Progressiva e inesorabile, la distrofia muscolare non ha però impedito al ragazzo di vivere con curiosità e allegria i suoi pochi anni, segnati da tante limitazioni, certo, ma soprattutto ricchi di scoperte, colmi di una dolcezza e di un’umanità sorprendenti. Dalle pagine di questo libro emerge la potenza di un amore, quello fra madre e figlio, che ha reso ogni giorno, ogni istante dei diciassette anni trascorsi insieme non solo prezioso ma – cosa ancora più importante – “normale”. Come ci dice l’autrice, “descrivere, ironizzare e sdrammatizzare certi fatti e stati d’animo aiuta ad apprezzare di più la parte gioiosa della nostra esistenza”. Una considerazione semplice, quasi ovvia, ma che qui trova infinite declinazioni e conferma quanto questa esistenza possa essere stata piena e completa, a dispetto di prognosi e pregiudizi. Un libro che riesce a essere lieve da leggere, e al tempo stesso offre una grande lezione di vita, impossibile da dimenticare.