La grande casa rossa

Narrativa, Le nostre storie

Dopo messa andammo in canonica per fare colazione... Appena sistemati a tavola... si udì una battere violento alla porta. Don Pietro corse verso l'entrata dove un paio di militi e un sergente gridavano di star fermi tutti, che devevano perquisire. Papà, che sapeva chi era nascosto da Don Pietro, ci disse:"Correte, giocate, fate tanto rumore", e con noi si avviò verso il corridoio. Il primo a uscire fu Alberto, che passò tra le gambe dei militi stupiti, per correre nello studio e infilarsi sotto la grande scrivania. Lo raggiungemmo, urlando come invasati, cercando di prenderlo senza successo, mentre il sergente frastorato spiegava a un Don Pietro , le gambe molli per l'ansia, che dovevano perquisire, c'erano segnalazioni di ribelli:"Dal penitenziale?" domandò papà con l'accento più incredulo. Paola si mise a gridare perché le tiravano le trecce, Annamaria cercava di prendere Alberto che continuava a passare tra le gambe dei militi, finché il sergente urlò che dovevamo strae fermi e restare in silenzio. Finimmo in fila lngo il corrifdoio, i militi entarono in ogni stanza...

La grande casa rossa racconta fatti che si sono svolti dal ’39 al ’49 in un piccolo paese della Val Sesia, Fobello, e nella sua vallata.

Partendo dalla storia della famiglia Mora l’Autore si allarga a comprendere gli avvenimenti storici e con l’occhio dell’adolescente di allora cerca di daqre un significato, di trasformae l’orrore e la paura nei cardini di una umanissima riflessione alla quale fare riferimento per la crescita civica ed etica.

Anno edizione

2008

In commercio dal

15/12/2008

Anno edizione

2008

In commercio dal

15/12/2008

Pagine

192

EAN

9788895899107

Pagine

192

EAN

9788895899107

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